sabato 14 settembre 2024
ore 21 – Parco Verziere delle Monache, Via C. Sforza ...

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mercoledì 09 ottobre 2024
ore 21 – sala Fondazione Gottarelli, Via C.Sforza 13, Imola ...

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Attività
“in un solo sguardo”

Incontri in Fondazione…

Emozioni di fine estate

  Videoclub in concerto

La Fondazione Gottarelli riprende le attività dopo la pausa estiva con il primo appuntamento in programma sabato 14 settembre 2024 alle ore 21 nel Parco Verziere delle Monache, Via Caterina Sforza 5 ad Imola, dal titolo “Emozioni di fine estate” con il gruppo Videoclub. Verrà proposto un viaggio musicale che darà vita ad un concerto dal repertorio piacevole ed interessante. Una serata musicale dai grandi successi italiani in prevalenza degli anni 60 e 70.
Il Videoclub è una formazione musicale formatasi nel 2014.
Angelo Mita batterista imolese con anni di esperienza nel settore ballo!
Carlo Chiarelli insegnante di batteria presso la Scuola di musica Vassura Baroncini di Imola.
Sergio Fulgenzi voce solista, chitarra e armonica, conosciuto nel panorama imolese come The Voice.
Carlo Torri chitarrista solista, con anni di esperienza in varie situazioni musicali.
Da sempre suonano grandi successi degli anni 60/70, italiani ed internazionali, con la voglia di rivivere insieme al pubblico quelle emozioni che ognuno di noi aveva provato quando quei pezzi erano in classifica. Nel periodo in cui le spiagge si riempivano, per le prime vacanze di massa, e in Inghilterra spopolavano i Beatles mentre in Italia nasceva il fenomeno canoro di Lucio Battisti, in quel decennio in cui tutto il mondo ribolliva, echeggiavano sulle rotonde di tutta Italia dei motivi destinati a far rivivere, nel tempo, l’entusiasmo di quel momento.
Così le melodie immortali prenderanno nuova vita in uno spettacolo unico nel suo genere.
Ingresso offerta libera

L'ARTE NASCOSTA

  Conversazione con Enzo della Volpe e Diego Galizzi

L’appuntamento di mercoledì 9 ottobre ore 21, nella Sala Fondazione Gottarelli, Via C. Sforza 13 ad Imola, ha per titolo: “L’Arte nascosta” – Enzo della Volpe presenta il suo ultimo libro che tratta la storia degli avvenimenti che hanno visto unite Milano, Dozza e Imola nel difendere dagli orrori dell’ultimo conflitto bellico le opere d’arte che ancora oggi si possono ammirare nei loro rispettivi luoghi.
L’autore sarà accompagnato dal Dr. Diego Galizzi, Direttore Musei di Imola.
Non è da molto che in Italia sono emerse le storie di quegli uomini che, durante l’ultimo conflitto mondiale, si adoperarono per mettere in sicurezza le nostre opere d’Arte. A questi uomini va la nostra piena riconoscenza perché, in quegli ultimi e drammatici anni di guerra (1943-1945), dove ciò che contava di più era salvare la pelle, questi, nonostante avessero opinioni politiche differenti furono uniti nel difendere il nostro patrimonio culturale.
Dopo anni di ricerca, spostandoci da un archivio all’altro, siamo qui oggi a raccontare una storia che ha dell’incredibile, l’intesa che maturò tra la R. Soprintendenza alle Gallerie di Milano, la R. Soprintendenza alle Gallerie di Bologna, la Biblioteca civica e il Seminario di Imola per la messa in sicurezza di molte opere d’Arte, sia quelle imolesi sia quelle lombarde. È una storia mai uscita dalle “carte” del nostro territorio. Al centro della quale compare il direttore della Biblioteca di Imola Antonio Toschi, il rettore del seminario della diocesi di Imola don Vincenzo Brunori, il soprintendente delle Reali Gallerie di Bologna Antonio Sorrentino ed i soprintendenti alle R. Gallerie di Molano, Guglielmo Pacchioni e l’ispettrice Fernanda Wittgens (di quest’ultima è stato prodotto un film, Fernanda). Per tale scopo fu scelto il borgo di Dozza (BO), bisognava tenere lontano dagli orrori della guerra le nostre opere, che furono stipate in alcuni locali del seminario estivo di Imola, Villa Monte del Re. Inizialmente si pensava che fosse il luogo ideale, poiché lontano dagli obiettivi strategici della guerra. Cosa che poi non fu così, i combattimenti si spostarono lungo la linea Gotica, proprio nelle vicinanze di Dozza. In silenzio e con pochi mezzi a disposizione, questi uomini spostarono le opere d’Arte dalla Villa Monte del Re per collocarle in posti più sicuri.
La ricerca non vuol rinverdire solo la memoria, ma soprattutto la promozione alle nuove generazioni, la valorizzazione del nostro grande patrimonio artistico.
Vincenzo (Enzo) della Volpe: si è laureato in Sociologia presso l’Università Federico II di Napoli. Da anni si dedica alla ricerca storica. È autore di diverse pubblicazioni di carattere storico-antropologico pubblicate da giornali e riviste culturali: Il Resto del Carlino, Università Aperta terza pagina; Pillole di Cultura e Sanità; Il caffè – Cultura e Società; Nero su Bianco; Sabato Seta, La Lotta, Consuetudine aversane. Ingresso libero

Domenica 20 Ottobre - GITA A URBINO e URBANIA

  Sulle ali dell'Arte

Urbino: città natale di Raffaello Sanzio
Immersa nelle morbide colline marchigiane, tra la valle del Metauro e la valle del Foglia, sorge Urbino, città d'immensa ricchezza storica e artistica. Circondata da una lunga cinta muraria in cotto e adornata da edifici in pietra arenaria, Urbino da semplice borgo divenne “culla del Rinascimento” e, ancora oggi, passeggiando per il suo centro storico se ne respira l'aria quattrocentesca. Dal 1998 è patrimonio dell’umanità dichiarato dall’UNESCO. È la città marchigiana più famosa nel mondo, celebre è il suo Palazzo Ducale, situato al fianco della cattedrale, è definito uno dei più interessanti esempi architettonici ed artistici del Rinascimento italiano sede della Galleria Nazionale delle Marche, che raccoglie una collezione di opere d’arte di artisti importantissimi fra cui: Raffaello Sanzio, Piero della Francesca, Paolo Uccello ed altri illustri nomi. La città natale di Raffaello Sanzio deve la sua fama al grande condottiero Federico da Montefeltro che fece della cultura uno stile di vita, grazie a lui infatti, conobbe nel XV secolo un periodo di splendore artistico e culturale unico, diventando punto di riferimento di tutta la civiltà occidentale.
Urbania: residenza estiva dei Duchi di Montefeltro
La città, con il nome di Castel delle Ripe sorgeva su una collina detta Castellaro. Nel 1277 fu rasa al suolo dai ghibellini di Urbino e venne riedificata nel luogo attuale nel 1294 con il nome di Casteldurante, in onore del legato papale Guglielmo Durante che si occupò della sua ricostruzione. Nel 1636, una volta morto l’ultimo Duca, Castel Durante assieme a tutto il Ducato di Urbino, venne annessa alla Chiesa, diventò Urbania in onore di Papa Urbano VIII. Il Palazzo Ducale, simbolo di Casteldurante, fu edificato sopra una rocca duecentesca preesistente appartenente alla famiglia dei Brancaleoni e poi ristrutturato dall’Architetto militare Francesco di Giorgio Martini nel 1470. .
PROGRAMMA:
Partenza : Imola, Via Aspromonte - ore 7.00
Nella mattinata: arrivo a Urbino. Visita guidata al Palazzo Ducale, sede della Galleria Nazionale delle Marche, che raccoglie una collezione di opere d’arte di artisti importantissimi fra cui: Raffaello Sanzio, Piero della Francesca, Paolo Uccello ed altri illustri nomi
Pranzo in ristorante tipico
Nel pomeriggio : trasferimento ad Urbania con visita guidata nel Palazzo Ducale , residenza estiva dei Duchi di Montefeltro; oggi il palazzo ospita il Museo Civico che raccoglie una ricca collezione di ceramiche antiche e contemporanee
Al termine delle visite rientro ad Imola con arrivo previsto in serata.
Chi fosse interessato alla gita è invitato a prenotare entro il 10 ottobre 20234.
La quota di euro 108 a persona comprende: pullman A/R, ingresso prenotato e visite guidate alle ville come indicato da programma, guida turistica, pranzo in ristorante, assicurazione, assistenza.
Acconto all’iscrizione : euro 50 a persona con saldo entro il 10 ottobre 2024.
Accompagnatori culturali : Prof. Pietro Lendini e Dott. Matteo Bacci
Prenotazione da subito fino a esaurimento dei posti.
Per informazioni tel. 0542.24487; 339.4767555; 347.9441499
e-mail: info@fondazionetoninogottarelli.com

Formíggini: l’editore che inventò il sorriso

  Conversazione per immagini con Antonio Castronuovo

Mercoledì 13 novembre ore 21, Antonio Castronuovo presenta nella Sala Fondazione Gottarelli, Via C. Sforza 13 ad Imola, il suo nuovo libro “Formíggini. Vita umoristica (e tragica) di un editore del ’900” (Bologna, Pendragon, 2024)”.
Angelo Fortunato Formiggini fu tante cose: diventato editore nel 1908, abbracciò la linea umoristica e il formato tascabile e per trent’anni sfornò seicento titoli in celebri collane, dai “Classici del ridere” ai “Profili”, diventando l’editore meno noioso della sua epoca. Ma fu anche scrittore, collezionista e fondatore di cenacoli letterari. Ma essendo ebreo la sua vicenda fu brutalmente interrotta nel 1938 dalle Leggi Razziali, contro cui decise di protestare col gesto clamoroso del suicidio, gettandosi dal campanile del duomo di Modena. Il libro di Castronuovo narra la vita di questo uomo straordinario, ma attraversa anche i drammi e le miserie dell’epoca in cui fu attivo: il ventennio fascista.
L’AUTORE : Antonio Castronuovo è saggista, traduttore e bibliofilo. È nelle redazioni delle principali riviste italiane di cultura del libro e scrive sulla «Gazzetta di Parma». È nel direttivo dell’Aldus Club di Milano, massimo sodalizio bibliofilo italiano. Dirige varie collane editoriali per gli editori Pendragon e La Mandragora. I suoi ultimi lavori: Dizionario del bibliomane (Sellerio), Il male dei fiori: Baudelaire a processo (Rubbettino), Formíggini. Vita umoristica (e tragica) di un editore del ’900 (Pendragon). È in uscita in questi giorni presso La Nave di Teseo un libro da lui curato, a più voci, sul tema della bibliofilia. Nel 2022 ha ricevuto dal Ministero della Cultura il Premio Nazionale per la Traduzione; nel 2023 il premio Manara Valgimigli per il complesso della sua attività intellettuale.