domenica 25 febbraio 2024
ore 17 - sala Fondazione Gottarelli - "I colori e ...

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mercoledì 13 marzo 2024
ore 21 – sala Fondazione Gottarelli – “Medaglie imolesi: Personaggi ...

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Attività
“in un solo sguardo”

Incontri in Fondazione…

I colori e la musica

  Concerto per ricordare Tonino Gottarelli

Con l’appuntamento di domenica 25 febbraio alle ore 17 nella sala della Fondazione Gottarelli si vuole ricordare i 17 anni dalla scomparsa del suo fondatore, Tonino Gottarelli con un concerto dal titolo „I colori e la musica”, interpretato da Tonino Zanelli (chitarra) e Cavina Giustino (fisarmonica).
Imola ha il cuore pieno di memorie, Gottarelli era nato nel 1920 in un vicolo dove faticano a incrociarsi due biciclette. Aveva un legame profondo con la sua terra d’origine riscontrabile in quasi tutti i suoi dipinti e racconti. Basta allontanarsi un attimo dalla città e incamminarsi lungo le vie che portano sulle colline intorno ad Imola che subito si apre ai nostri occhi quel meraviglioso mondo pieno di incanto, vita e abitudini riprodotto su tantissime tele che fa vibrare l’animo per il suo dinamismo scenico. Il mondo creativo di Gottarelli è denso e pieno di elementi riconoscibili che descrive in maniera precisa quanto suggestiva i più bei paesaggi con il più bel linguaggio poetico. Amava andare a piedi o in bicicletta per le colline imolesi per scrutare le sensazioni dei luoghi, le inesauribili leggi della natura e trasformarle nella forza interiore di raccontare, tramutata nello scrivere o nel dipingere, legata all’approccio delle parole o dei colori. La sua opera letteraria o pittorica apre un ampio spazio oltre l’infinito e ci riconduce in un soggiorno continuato o dentro la follia di chi legge o di chi guarda per vedere l’armonico gioco delle parti. E dunque, la sua arte figurativa non è altro che una bottega di impronte e la sua arte letteraria una silenziosa pittura.
Con il concerto di domenica 25 febbraio ognuno cercherà di ricordare e di rivedere nell’intimo la sua figura di artista o di amico. La musica assume il carattere e il prestigio di una immaginaria colonna sonora o se vogliamo una simbiosi di suono e colore.
Il concerto è ad offerta libera.

Medaglie imolesi: Personaggi illustri imolesi

  Conversazione per immagini a cura della prof.ssa Fabrizia Fiumi

L’appuntamento di mercoledì 13 marzo ore 21, nella Sala Fondazione Gottarelli, Via C. Sforza 13 ad Imola, ha per titolo: “Medaglie imolesi: Personaggi illustri imolesi” - conversazione a cura della prof.ssa Fabrizia Fiumi.
Con il volume di Romeo Galli dedicato a cittadini imolesi vissuti tra Ottocento e Novecento si vuole illustrare un periodo importante nella storia della nostra città dal punto di vista politico, economico e sociale. “Medaglie Imolesi” così i possono essere definiti i personaggi che in una serie di articoli dal 1927 al 1944 Romeo Galli, bibliotecario e cooperatore, raccontò. Sono uomini e donne (poche), noti ed anonimi, che si caratterizzarono per l’amore alla loro città e che furono partecipi degli eventi che segnarono la storia nazionale dall'unità d'Italia alla prima guerra mondiale. Un amore concreto tradotto in azioni volte al bene pubblico, in lasciti alle istituzioni culturali e sociali, nel quotidiano soccorso ai bisognosi, ma anche nei modi tipici della gente romagnola: il disdegno della posa, l’arguzia dei soprannomi, l’originalità.
Accompagnano la relazione immagini contemporanee tratte dagli album dei fotografi Galassi e Tamburini.
Ingresso libero

Curare l’arte: bellezza e storie svelate dal restauro

  Conversazione per immagini a cura della dr.ssa Marilena Gamberini

L’appuntamento di mercoledì 10 aprile ore 21, nella Sala Fondazione Gottarelli, Via C. Sforza 13 ad Imola, ha per titolo: “Curare l’arte: bellezza e storie svelate dal restauro” - conversazione per immagini a cura della dr.ssa Marilena Gamberini.
Prendersi cura dell’arte è una passione che richiede studio, ricerca e conoscenza tecnica. Una delle espressioni di questa cura è il RESTAURO, percorso privilegiato di conoscenza dell’opera d’arte. Il concetto di restauro è cambiato molto nel corso dei secoli fino ad arrivare alla odierna definizione, suddiviso in settori specialistici (legati alla tecnica esecutiva) disciplinati da regole precise e vincoli formali.
Ogni opera sottoposta a restauro racconta una storia unica e irripetibile: con quale tecnica è stata realizzata, a quali vicissitudini storiche e conservative è stata legata o ha dovuto subire.
Lo stato di degrado di un’opera d’arte, come una malattia, può essere curata al meglio solo con la conoscenza intima e rispettosa del paziente. Acquisendo una serie di informazioni (tecniche, storiche, artistiche, ecc.) si definisce il progetto di intervento e si delinea la storia dell’oggetto che, in corso d’opera, talvolta rivela dettagli sorprendenti.
In occasione di questa conversazione sul tema in oggetto, verranno presi in esame alcuni dipinti, particolarmente interessanti, il cui restauro è stato coadiuvato da apposite analisi diagnostiche, che costituiscono un valido aiuto per il restauratore nella ricerca della “ bellezza nascosta” dell’opera d’arte affidata alle sue cure.
Ingresso libero

Domenica 28 aprile - GITA A PADOVA

  Visitiamo: Cappella degli Scrovegni; Basilica di Sant'Antonio e Basilica Santa Giustina

Cappella degli Scrovegni La Cappella degli Scrovegni, conosciuta da tutti con il cognome del suo committente Enrico, è intitolata a Santa Maria della Carità e nota in tutto il mondo per lo straordinario ciclo pittorico realizzato da Giotto. L'opera costituisce il massimo capolavoro ad affresco dell'artista e testimonia la profonda rivoluzione che il pittore toscano portò nell'arte occidentale.
Il ciclo affrescato da Giotto in soli due anni, tra il 1303 e il 1305, si dispiega sull’intera superficie interna della Cappella narrando la Storia della Salvezza in due percorsi differenti: il primo con le Storie della Vita della Vergine e di Cristo dipinto lungo le navate e sull'arco trionfale; il secondo inizia con i Vizi e le Virtù, affrontate nella pozione inferiore delle pareti maggiori, e si conclude con il maestoso Giudizio Universale in controfacciata. Il soffitto voltato è un manto azzurro di stelle e presenta dei tondi le figure di Maria, di Cristo e dei Profeti. Nel presbiterio si conserva ancora il gruppo scultoreo Madonna con il Bambino tra due angeli realizzato dal grande scultore Giovanni Pisano all'inizio del Trecento. Il ciclo affrescato della Cappella degli Scrovegni è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO nel 2021 all'interno del sito seriale "I cicli affrescati del XIV secolo di Padova".
Basilica di Sant’Antonio Uno dei luoghi più visitati a Padova è la Basilica di Sant’Antonio, basilica che non solo custodisce le reliquie del santo venerato, ma anche opere di artisti che hanno segnato la storia dell’arte scultorea e pittorica italiana. La Basilica di Sant’Antonio è stata costruita alla fine del 1200 e la sua architettura si ispira alla Basilica di San Marco in Venezia. La sua struttura particolare è data dalla combinazione di due stili diversi: quello romanico e quello gotico. Difficile non notare la grande scultura bronzea del Gattamelata nella piazza del Santo, realizzata tra il 1445 e il 1453 da Donatello in onore del condottiero Erasmo da Narni, detto appunto il Gattamelata. Nel corso dei secoli molti furono gli artisti a partecipare alla decorazione interna della basilica.
All’interno visitiamo l’Oratorio di San Giorgio costruito nel 1377 e che inizialmente fungeva da cappella funeraria dei marchesi Lupi di Soragna. L’interno fu affrescato da Altichiero da Zevio nel 1384 con le storie di Maria, l’Infanzia di Gesù, la Leggenda di San Giorgio, le Storie di Santa Caterina e Santa Lucia.
Basilica di Santa Giustina
Il grandioso e celebre tempio di Santa Giustina, che secondo alcuni studiosi sorgerebbe sulle rovine di un tempio pagano, è la più importante opera architettonica di Padova e il più antico luogo di culto della città. La chiesa, straordinariamente affascinante per la sua posizione laterale ed asimmetrica rispetto a Prato della Valle, venne fondata intorno al V secolo su un luogo cimiteriale in memoria della martire Giustina: giovane patrizia cittadina che fu martirizzata nel 304 nella feroce persecuzione di Massimiliano. Secondo la tradizione il padre della martire, Vitaliano, alto funzionario imperiale che pare fosse stato convertito al cristianesimo da San Prosdocimo, fece costruire il primo nucleo della chiesa che sarebbe diventata la sede della prima cattedrale della città cristiana. Alla Chiesa fu annesso successivamente un monastero benedettino e il complesso si arricchì progressivamente di beni e reliquie. Dopo la ricostruzione, a seguito del terremoto del 1117, la chiesa fu demolita nel 1502 per dare posto all'attuale colosso, realizzato tra il 1532 e il 1579 da diversi architetti, e in particolare da Andrea Moroni e Andrea da Valle.

PROGRAMMA:
Partenza: Imola, Via Aspromonte - ore 7,00
Nella mattinata: arrivo a Padova. Visita guidata alla Cappella degli Scrovegni, oggi un museo civico, dopo essere stata una cappella privata. Al suo interno, ospita un noto ciclo di affreschi di Giotto dei primi anni del XIV secolo, considerato uno dei capolavori dell'arte occidentale. Il ciclo pittorico dipinto da Giotto nella Cappella degli Scrovegni si dispiega sull'intera superficie interna della Cappella e si compone di 39 episodi della Vita della Vergine e della Vita di Cristo affrescati entro riquadri lungo le navate e l'arco trionfale.
Pranzo in ristorante tipico
Nel pomeriggio : si vista la Basilica di Sant’Antonio, uno dei luoghi più visitati a Padova. La Pontificia Basilica di S. Antonio, che i padovani chiamano Il Santo, è il principale monumento di Padova e uno tra i maggiori capolavori d’arte del mondo. Riconosciuto dalla Santa Sede come Santuario internazionale, è anche uno dei più celebri e frequentati luoghi di culto della cristianità. L’architetto è sconosciuto; probabilmente fu un francescano di genio e di vasta cultura figurativa. Si prosegue con la visita guidata alla Basilica di Santa Giustina, il grandioso e celebre tempio di Santa Giustina. L'enorme Basilica di Santa Giustina domina il sud del Prato della Valle. L'imponente chiesa di mattoni risale, nella sua forma attuale, al XVII secolo ed è dedicata alla patrona di Padova, Santa Giustina. Giustina fu giustiziata nel IV secolo a Padova a soli 16 anni. Come la maggior parte delle grandi chiese a Padova, anch'essa possiede una facciata esterna incompleta, il che, però, da un punto di vista ottico non rende meno affascinante questa gigantesca costruzione con le sue otto cupole.
Al termine delle visite rientro ad Imola con arrivo previsto in serata.
Chi fosse interessato alla gita è invitato a prenotare da subito, fino a esaurimento dei posti.
La quota di euro 105 a persona comprende: pullman A/R, ingresso prenotato e visite guidate come indicato da programma, guida turistica, pranzo in ristorante, assicurazione, assistenza.
Acconto all’iscrizione: euro 50 a persona con saldo entro il 12 aprile 2024.
Accompagnatori culturali: Prof. Pietro Lenzini e Dott. Matteo Bacci
Per info e prenotazioni: tel. 0542.24487, 339.4767555 - 347.9441499 oppure e-mail: info@fondazionetoninogottarelli.com
N.B. Nel caso di rinuncia alla gita entro 7 giorni dalla data di partenza verrà rimborsato il 50% dell’importo versato. Nessun rimborso verrà effettuato per termini inferiori ai 7 giorni dalla partenza.